Pare che il termine “gamification” sia stato coniato dallo sviluppatore e pubblicitario Nick Pelling.
Ma che cosè? Una possibile definizione di gamification è “attività che utilizza i meccanismi tipici del gioco per rendere il proprio pubblico partecipe di un’iniziativa di marketing”.
In altre parole, una campagna promozionale basata sul coinvolgimento degli utenti attraverso punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche… come in un videogioco.
Con la gamification si migliorano la gestione dei clienti, il consolidamento della fedeltà a un brand oppure il rendimento delle performance complessive da parte di dipendenti e partner (team building per intenderci).
Possiamo individuare due obiettivi della gamification:
- il primo è “coinvolgere stimolando comportamenti attivi e misurabili”. L’utilizzo delle dinamiche ludiche è un ottimo metodo per coinvolgere le persone nelle attività di un sito e di un servizio, ma anche e per stimolare comportamenti offline. Inoltre, il comportamento del pubblico è misurabile e i dati sono ottenuti dalle azioni compiute all’interno del gioco, quindi profilabili.
- Il secondo è “ottenere un interesse attivo nei confronti del messaggio da comunicare”. Questo meccanismo funziona facendo leva sui desideri e i bisogni delle persone; per esempio, la gamification fornisce obiettivi da raggiungere, ricompense da guadagnare, sprona alla competizione e all’espressione di sé all’interno della community.
Insomma, GIL il giocaturista è punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche, comunità… come in un social.
Scarica l’app di GIL il giocaturista dagli store:
https://apps.apple.com/it/app/gil-il-giocaturista/id1666932057
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